La Pettorina: la sicurezza parte dai piccoli dettagli

all blacks, rugby, leadership

“Stasera facciamo un movimento collettivo, prendetevi la pettorina e dividetevi per reparti: mischia da un lato e i tre quarti dall’altro.”

“Mister, ce l’ho nello spogliatoio, la pettorina.”

“Corri a prenderla; la pettorina la dovete sempre avere.”

Un indumento semplice, una canotta, verde da un lato e rossa dall’altro. Tanto semplice quanto fondamentale, perché offre la possibilità di organizzare il lavoro da fare in campo con una certa logica. Aiuta l’allenatore a capire meglio come vengono divise le due squadre e, soprattutto, aiuta i giocatori a capire chi fa parte della propria squadra.

Sembra quasi un gesto scontato ricordarsi di portare la pettorina; ognuno ha la propria, ma ogni tanto qualcuno la dimentica. Magari è rimasta nella lavatrice, forse è ancora sporca di fango, o può essere attaccata allo stendi panni a casa.

Che cosa c’entra la pettorina con la sicurezza sul lavoro? Ci riflettevo un po’ di tempo fa durante un allenamento. Quando prepari la borsa per l’allenamento, la prepari con una logica. Devi ricordarti la maglia termica, maglietta, pantaloncini, calzettoni, scarpe, roba per lavarti dopo l’allenamento e la pettorina. Preparando la borsa per l’allenamento o per la partita, significa iniziare a pensare a tutti i dettagli che, anche se li percepiamo come minimi o microscopici, fanno la differenza.

Così è nella sicurezza sul lavoro. Porre l’attenzione su un determinato tema, indossare un paio di guanti anche se “non mi servono, tanto faccio veloce”, fa la differenza. È l’approccio che portiamo sul lavoro che spesso fa la differenza nell’esito di un mancato infortunio o di un infortunio, è il comportamento sicuro che si attua a prescindere dalla situazione, che sia più o meno pericolosa.

Riportandolo alla quotidianità di tutti i giorni, possiamo immaginare la nostra pettorina come il giubbotto catarifrangente in macchina. Non sai mai quando ti servirà, ma nel dubbio è sempre bene averlo dietro, a prescindere da qualsiasi situazione si presenti di fronte.

Un altro esempio è la cintura di sicurezza. Uno strumento che ormai è diventato come un gesto automatico quando si monta in macchina, o almeno per tutti quelli che hanno fatto l’esame della patente (era il 1988). Un gesto, un dettaglio che richiede una frazione di secondi per eseguirlo, di un’importanza pazzesca. La cintura di sicurezza salva la vita.

Ecco, questo dimostra come pensare ai dettagli, in molte situazioni, possa fare la differenza e salvare la vita. Magari ci becchiamo anche qualche giro di campo in meno perché non abbiamo portato la pettorina.

Questa newsletter si ispira al libro “Rugby, un gioco di squadra”, un’insieme di strumenti e storie che grazie alle dinamiche della mia vita lavorativa e sportiva spesso e volentieri vedo mescolarsi. Vedremo insieme cosa significa essere un gruppo in grado di porsi i giusti obiettivi e di riuscire a perseguirli insieme fino a raggiungere la tanto agognata meta e perché no, la vittoria.

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A presto,

Matteo

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