Quando arrivi al culmine, cambia obiettivo

Rugby mischia

Rugby, uno sport tanto leale quanto brutale. 

Uno sport fatto per gli sconfitti, per chi si è sempre sentito poco adatto alle situazioni.

Cosa ci spinge secondo voi? Allenarci tre volte a settimana, rotolarci nel fango, tornare a casa con graffi e lividi… Cosa ci spinge a farlo?

È il collettivo. John Donne scriveva: “Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; Ogni uomo è una parte del tutto. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità”.

Il Rugby è la consapevolezza di essere una squadra dove ogni giocatore ha un ruolo preciso, dove non c’è posto per gli individualisti, dove in partita si deve sempre dare il massimo fino all’ultimo minuto. È la squadra che segna la meta. È il collettivo che avanza in mischia. È la squadra che vince le partite.

Mi è sempre piaciuto utilizzare il rugby come grande metafora del lavoro. I team che agiscono come una squadra, sono team vincenti. Un gruppo dove non esiste individualità ma una sinergia tra le molteplici differenze, vince.

E adesso? Come facciamo ad essere gruppo in queste settimane? Come facciamo a mantenere l’affiatamento dei nostri team di lavoro?

Nuove tecnologie, Telelavoro, lavoro Home Based, Smartworking, sono tutte soluzioni fantastiche per continuare a svolgere le nostre attività anche da casa. Ma cosa comportano?

Rischiamo incomprensioni, battibecchi e litigi, per cosa? Per non aver coltivato la sinergia creata con tanta fatica nel nostro team.

Il consiglio è di utilizzare strumenti in grado di rilassare il clima aziendale. “Incontratevi” con i vostri collaboratori per uno Spritz Virtuale, una Birra online. Lo so fa strano ma tutto questo periodo è strano. Tutte le nostre abitudini sono stravolte. Soffermatevi di più sulle persone con le quali condividete i progetti di lavoro. Cercate di andare più affondo nelle relazioni. Scoprirete il perché di tante situazioni, di tante incomprensioni.

Ricordatevi sempre che un litigio, un’incomprensione, devono essere risolte con il confronto. Parlate. Dialogate. Il ritmo incessante delle nostre giornate è rallentato, il rullante è fermo, c’è solo la grancassa a scandire il tempo.

Adesso tocca a voi. Riprendete le redini dei vostri team. Create momenti e situazioni fuori dall’orario di lavoro, fatevi promotori di un atteggiamento di confronto sano, date l’incipit e vedrete che diventerà un meccanismo automatico.

Se il vostro team sopravvive a questo periodo, avrete creato qualcosa di più forte, qualcosa che è stato, è e sarà in grado di ottenere qualsiasi risultato. Una squadra.

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